Dubai Il Primo Hub Globale per Milionari e Miliardari
Un’Iniziativa Innovativa per la Governance e la Successione delle Aziende Familiari
Proiettare le nuove generazioni al successo è l’obiettivo dell’iniziativa varata a Dubai
nel 2022 dal Difc (Dubai International Financial Centre), principale centro finanziario globale nella regione del Medio Oriente, Africa e Asia meridionale con l’avvio del primo Global Family Business and Private Wealth Centre.
Il Centro riunisce in un unico hub aziende globali a conduzione familiare, individui super-ricchi (ultra-high net worth) e Private Wealth per preservare e far crescere il settore, fornendo l’accesso a una gamma di servizi di supporto per consentire una solida pianificazione dell’eredità e della successione, oltre che in materia fiscale e patrimoniale.
Non è un caso che il 2023 si sia chiuso con oltre 440 fondazioni registrate e oltre 600 entità attive affiliate,
tra cui oltre 120 famiglie e individui tra i più ricchi del mondo, con un patrimonio netto totale superiore a un trilione di dollari. Sicurezza, opportunità negli affari e vantaggi fiscali hanno fatto sì che oggi Dubai ospiti 72.500 milionari, di cui 212 cent-milionari e 15 miliardari.
La popolazione degli hnwi (high net worth individual) ha raggiunto nel 2023 i quasi 68mila individui (erano 54mila nel 2021).
Secondo una ricerca di Henley & Partners, gli Emirati Arabi Uniti attireranno 4.500 nuovi milionari entro il 2024, rendendolo il secondo paese più popolare per la ricollocazione degli Uhnwi (chi ha oltre 100 milioni di ricchezze finanziarie). La maggior parte in arrivo da Regno Unito, Russia, Libano, Turchia, Sud Africa, Nigeria, Hong Kong, Pakistan, Cina e India.
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Sono diverse le ragioni che spingono i paperoni a trasferirsi a Dubai.
In primis la facilità con cui è possibile acquisire la residenza. Dopo solo 3 mesi gli investitori possono ottenere un visto d’oro (Golden Visa) se acquistano proprietà a partire dai 2 milioni di AED (501.715,49 euro). Introdotto nel 2019 con lo scopo di generare investimenti esteri e attrarre i migliori ingegneri, scienziati e studenti famosi, il visto d’oro è una residenza a lungo termine che consente di vivere, lavorare o studiare nel paese per un massimo di 10 anni.
Da un punto di vista fiscale, negli Emirati Arabi Uniti non esiste alcuna imposta sul reddito personale,
quindi per la maggior parte delle persone che vi si trasferiscono non esiste una vera e propria “agevolazione fiscale”. L’Italia e gli Emirati Arabi Uniti hanno sottoscritto una convenzione contro le doppie imposizioni dal 1997, anche se gli EAU restano ancora inclusi nella black list delle persone fisiche con inversione dell’onere della prova circa la residenza fiscale.
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Negli EAU, non esistendo un’imposta sul reddito
delle persone fisiche, la vendita di proprietà immobiliari non è tassata. Resta fermo che le plusvalenze derivanti dalla alienazione di beni immobili in Italia di proprietà di non residenti sono di regola imponibili nel nostro Paese, fatta eccezione per gli immobili acquistati o costruiti da più di cinque anni e per quelli pervenuti per successione.
L’imposta sul reddito delle società, introdotta di recente negli EAU, può essere applicata alle persone fisiche residenti che operano come imprenditori.
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Articolo pubblicato dall’imprenditore e Operatore Finanziario Raffaele Tafuro, Presidente Nazionale Assopam (Associazione Professionisti, Agenti e Mediatori Creditizi), delegato nazionale Enasarco, Amministratore Unico Credismart A.A.F. srl mandataria Deutsche Bank Easy spa.
Figura di spicco nel settore del credito e della mediazione finanziaria, di cui è anche docente per l’aggiornamento professionale OAM e IVASS, noto per le sue lotte per la riforma del credito e le sue critiche alle normative italiane ed europee nel contesto del mortgage credit.
Rappresentante d’interesse Assopam, alla Camera dei Deputati e all’Unione Europea per la tutela e la difesa di aziende e consumatori. Ha pubblicato migliaia di articoli e collabora con le migliori testate giornalistiche.
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