Aprile 26, 2024

Capita di sovente che un imprenditore ci interpelli per una consulenza o un intervento e, anziché ascoltare con attenzione alle nostre domande e risponderci in modo aperto, ci sottoponga la sua personale visione e interpretazione e la soluzione che dovremmo porre in atto a “suo modesto avviso”.
La domanda è lecita: se sa già tutto perché interpella dei consulenti?
Se la logica che applica è la stessa che ha creato il problema come è possibile che si ottengano risultati diversi?
Naturalmente il soggetto in questione non pone in minimo dubbio il fatto che le cause di un problema siano in massima parte esterne e mai interne all’azienda.
Essendo a suo avviso affare chiaro e semplice, di cui non ha tempo e voglia di occuparsi, anche l’intervento del consulente deve essere veloce e poco dispendioso, possibilmente con parcelle solo a success fee.
Tali situazioni, seppur educatamente e senza polemiche, le decliniamo senza compromessi, accettarle vorrebbe dire far perdere tempo e creare un danno economico a entrambe le parti; quindi, stando a Cipolla sarebbe una azione stupida.
A nostra volta, non essendo tuttologi, ci affidiamo per diversi aspetti del nostro lavoro a consulenti che integrino il nostro lavoro o si prendano cura di ciò di cui non abbiamo competenza per lo Studio.
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Il valore dell’affidarsi

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