Green, i tappi di plastica attaccati alle bottiglie
Green, i tappi di plastica attaccati alle bottiglie. La normativa che sta cambiando il modo di consumare e riciclare la plastica.
Sapete perché i tappi di plastica sono attaccati alle bottiglie?
C’è chi è infastidito e chi invece riconosce la sua utilità, nel frattempo i tappi attaccati alle bottiglie diventano legge. Ma perché è stato deciso così?
Da circa un anno l’Europa ha definito la nuova normativa per le bottiglie di plastica e i relativi tappi. Questi dovranno essere tutti “attaccati”.
La novità è stata accolta in maniera più o meno favorevole, perché l’obiettivo finale è quello della salvaguardia dell’ambiente e la riduzione della dispersione delle microplastiche, ma allo stesso tempo i tappi hanno creato alcuni problemi ai consumatori.
Quindi i tappi di plastica sono attaccati alla loro bottiglia per evitare che vadano persi e non riciclati, ma perché è stata scelta questa strategia?
L’Europa da tempo si impegna in un piano strategico sulla plastica che prevede la riduzione dell’utilizzo di questa negli imballaggi e, in particolar modo, nell’utilizzo dei cosiddetti “monouso”.
Da alcuni anni le aziende hanno iniziato a introdurre la novità, ma sappiamo davvero perché i tappi di plastica sono attaccate le bottiglie?
Da alcuni anni le bottiglie con i tappi di plastica attaccati per non far disperdere il pezzo più piccolo.
Sono diverse le aziende che hanno già introdotto questo nuovo modello di tappo attaccato alla bottiglia,
ma dal 3 luglio 2024 tutte le bottiglie di plastica dovranno prevedere il tappo attaccato. Si tratta della novità introdotta dall’Unione Europea per limitare la dispersione della plastica nell’ambiente e agevolare allo stesso tempo il riciclo del materiale.
Dal 5 giugno 2019, il Parlamento e il Consiglio europeo hanno varato la normativa che prevede come i prodotti con tappi e coperchi di plastica debbono essere commercializzati con i tappi attaccati ai contenitori (articolo 6).
Si tratta di una direzione annunciata da tempo
quindi ed è contenuta anche nell’Agenda ONU 2030 per l’economia circolare. Nella stessa è previsto il divieto di commercializzare alcuni prodotti monouso, che rappresentano il 50% dei rifiuti in plastica (85%) in mare o sulle spiagge.
La filiera della plastica: pro e contro del tappo per produttori e consumatori
Come ogni altra decisione, anche quella dei tappi attaccati alle bottiglie di plastica ha generato discussioni. Da una parte consumatori che lamentavano la difficoltà di bere con il tappo attaccato al suo contenitore, dall’altra la filiera della plastica e l’ultimo tassello della stessa, ovvero il riciclo dei rifiuti.
Se per il primo aspetto, quello dei consumatori,
è stata trovata una soluzione con il tappo che è possibile ripiegare lungo il fianco della bottiglia per agevolare la bevuta, la filiera invece è un sistema articolato con interrogativi più complessi. L’industria della plastica infatti occupa migliaia di persone e ha un giro di affari di oltre 30 miliardi di euro l’anno solo in Italia.
Il riutilizzo dell’imballaggi, l’addio progressivo verso i prodotti monouso e un aumento di plastica riciclata nei prodotti può intaccare la filiera che occupa oltre 10.000 aziende solo nelle regioni leader del settore come Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna.
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Articolo pubblicato dall’imprenditore e Operatore Finanziario Raffaele Tafuro, Presidente Nazionale Assopam (Associazione Professionisti, Agenti e Mediatori Creditizi), delegato nazionale Enasarco, Amministratore Unico Credismart A.A.F. srl mandataria Deutsche Bank Easy spa.
Figura di spicco nel settore del credito e della mediazione finanziaria, di cui è anche docente per l’aggiornamento professionale OAM e IVASS, noto per le sue lotte per la riforma del credito e le sue critiche alle normative italiane ed europee nel contesto del mortgage credit.
Rappresentante d’interesse Assopam, alla Camera dei Deputati e all’Unione Europea per la tutela e la difesa di aziende e consumatori. Ha pubblicato migliaia di articoli e collabora con le migliori testate giornalistiche.
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