Italia al collasso sociale: la tragedia dei fratelli Ramponi e la povertà che divora il Paese
Senza gas, senza corrente, senza speranza. Così vivevano i fratelli Ramponi, agricoltori italiani abbandonati da un sistema che difende solo i potenti. La loro tragedia, come quella di Letterio Buonomo, 71 anni, suicidatosi durante uno sfratto, racconta il volto drammatico di un Paese in frantumi. I dati ISTAT confermano un aumento della povertà assoluta, mentre milioni di italiani non riescono più a sostenere le spese essenziali.
Le Istituzioni, incapaci di dare risposte reali, hanno alimentato un sistema fallito che oggi produce disuguaglianza, disperazione e violenza. Dalla crisi economica alla morte dei Carabinieri, tutto parla di un meccanismo sociale fuori controllo, dove la dignità è diventata un lusso e la sopravvivenza una lotta quotidiana.
Dalla disperazione dei fratelli Ramponi al suicidio di Letterio Buonomo: un’Italia che crolla sotto il peso della miseria, dell’indifferenza e di un sistema istituzionale ormai fuori controllo.
Dalla disperazione dei fratelli Ramponi al suicidio di Letterio Buonomo: un’Italia che crolla sotto il peso della miseria e dell’indifferenza
di Raffaele Tafuro – Editoriale di opinione
Senza gas.
Senza corrente.
Senza speranza.
Così vivevano i fratelli Ramponi, da anni. In una casa gelida, ridotta a un rifugio di fortuna. Agricoltori, persone comuni, travolti dai debiti e da una burocrazia che non conosce pietà. Non occupanti illegali, ma cittadini dimenticati da un sistema che sembra tutelare solo chi ha potere e denaro.
Invece di un aiuto o di un percorso di sostegno, è arrivata la forza pubblica. Reparti speciali mandati contro una famiglia allo stremo, che – per disperazione – ha reagito in modo tragico.
Non sono episodi isolati: sono lo specchio crudele di un’Italia che ogni giorno si sfalda un po’ di più.
Un Paese dove la povertà non è più un’eccezione, ma una condizione diffusa.
Solo pochi giorni fa, a Sesto San Giovanni, Letterio Buonomo, 71 anni, si è tolto la vita durante uno sfratto. Ha scelto di morire lui, piuttosto che vedere altri soffrire per la sua condizione.
Secondo gli ultimi dati ISTAT, la povertà assoluta è in costante aumento. Milioni di persone non riescono più a riscaldarsi, a mangiare in modo adeguato, a pagare casa, bollette o cure mediche. Vivono nel silenzio, con la paura di perdere tutto, anche la dignità.
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Non parliamo più di “emergenza”: questa è una catastrofe sociale.
È l’economia dei forti contro i deboli.
È un sistema che ha smarrito l’anima, che alimenta la disuguaglianza e abbandona i cittadini più fragili.
C’è un filo rosso che lega tutto: la tragedia dei Ramponi, la morte di Letterio, i continui episodi di violenza, le bombe intimidatorie, la rabbia delle piazze e la disperazione per i rincari.
È lo stesso grido di dolore che attraversa il Paese.
E mentre in televisione i partiti si esaltano per le “vittorie elettorali”, più della metà degli italiani non vota più. Non perché disinteressati, ma perché non credono più a nessuno.
Chi governa lo fa con una minoranza di consenso, mentre la maggioranza reale del Paese sopravvive nell’ombra: senza voce, senza sanità, senza futuro.
Dietro le proteste, dietro le occupazioni e le manifestazioni, c’è un messaggio chiaro e potente:
“La gente non vuole più vivere così. Non vuole morire in silenzio.”
Le istituzioni devono ascoltare.
Perché quando un sistema dimentica l’uomo e i suoi bisogni, non è più uno Stato: è un fallimento.
E quel fallimento oggi si chiama Italia, un Paese che rischia di perdere se stesso, se non ritrova presto la sua umanità.
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(Le vicende citate sono tratte da fonti giornalistiche pubbliche. Il presente testo rappresenta un editoriale di opinione e non intende attribuire responsabilità personali o penali a soggetti o istituzioni).

Articolo pubblicato dall’imprenditore e Operatore Finanziario Raffaele Tafuro, Presidente Nazionale Assopam (Associazione Professionisti, Agenti e Mediatori Creditizi), già delegato nazionale Fondazione Enasarco, Amministratore Unico Credismart A.A.F. srl mandataria Deutsche Bank Easy spa.
Esperto del settore del credito e della mediazione finanziaria. Docente per l’aggiornamento professionale OAM e IVASS, noto per le sue lotte per la riforma del credito e le sue critiche alle normative italiane ed europee nel contesto del mortgage credit.
Rappresentante d’interesse Assopam, alla Camera dei Deputati e all’Unione Europea per la tutela e la difesa di aziende e consumatori. Ha pubblicato migliaia di articoli e collabora con le migliori testate giornalistiche.
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