09/11/2025

Dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione: cosa cambia davvero per gli italiani

A cura di Ferdinando Cocciolo
Il passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione ha avuto effetti profondi sulla popolazione italiana. Secondo il Rapporto Caritas, i beneficiari della nuova misura sono diminuiti del 40-47%, lasciando senza sostegno molte famiglie fragili, lavoratori poveri e stranieri. La riforma, che ha abbandonato il principio universalistico del vecchio reddito, privilegia solo alcune categorie familiari, accentuando le disuguaglianze sociali e rendendo ancora più cruciale il ruolo di Caritas e parrocchie nel supporto ai più vulnerabili.

Il Rapporto Caritas evidenzia un calo del 40-47% dei beneficiari dopo il passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione.

Il Rapporto Caritas evidenzia un calo del 40-47% dei beneficiari dopo il passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione.

Il Rapporto Caritas rivela: quasi la metà degli ex beneficiari esclusi dalla nuova misura. Cresce il disagio tra famiglie vulnerabili e lavoratori poveri.

A cura  di  Ferdinando  Cocciolo

Quali  sono stati, ad esempio, gli effetti  sulla popolazione italiana del passaggio  dal  Reddito di  Cittadinanza  all’ Assegno di  inclusione?.

E’   uno dei temi affrontati dal  Rapporto della Caritas Italiana (presentato nei giorni scorsi), con dati  inequivocabili. In un cero senso, smentiscono  alcune “sicurezze” da parte  di una certa politica  nazionale.

La  platea  dei beneficiari  dell’  Assegno di  inclusione  è in pratica   diminuita  del  40-47%;lo  si evince  dal Rapporto, che   già fa discutere.

Inevitabilmente, un tema, una discussione, che  si  inserisce  nell’ambito  di  uno scenario  economico-produttivo- sociale e occupazionale  del Paese  che, checché ne dica qualcuno ( anche  dai  “ ponti di comando”), rimane  preoccupante.

In sostanza,  la   riforma che ha voluto sostituire   il Reddito di   Cittadinanza, ha  seguito  un determinato, nuovo  “ paradigma”: dal  “principio universalistico”dell’ aiuto  a tutti i  poveri  a un approccio categoriale , riservato   solo   ad  alcune  tipologie  familiari.

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Del resto, anche  alcuni rappresentanti del  Governo  Meloni ammettono che   “si tratta  sì di una misura  incisiva,  ma  non   a largo raggio,   e  con una platea  di beneficiari  ristretta”.

Ad  esempio, a  essere  maggiormente penalizzati dalla riforma   sono   “ le famiglie in età da lavoro  senza figli minori, i  lavoratori  poveri, gli stranieri  e chi vive  nel  Centro  Nord”

Senza   “ girarci  intorno”, paradossalmente   sono state escluse   dall’ Assegno di  inclusione    molte  famiglie  “ veramente  vulnerabili  e fragili”, che quindi  dopo aver  perso   il Reddito  di  cittadinanza, si ritrovano  senza   alcun aiuto  e sostegno.

In questo  scenario,   continua  ad   avere    un   ruolo  molto importante  la Caritas, insieme  alle  parrocchie territoriali, a cui si rivolgono moli nuclei familiari, per un pasto caldo, per chiedere  un aiuto ( morale ed economico) che, evidentemente, il Governo  e le istituzioni  non sono ancora in grado di  dare .

Il Controcorrente del Direttore
Il Controcorrente del Direttore Ferdinando Cocciolo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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