Dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione: cosa cambia davvero per gli italiani
A cura di Ferdinando Cocciolo
Il passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione ha avuto effetti profondi sulla popolazione italiana. Secondo il Rapporto Caritas, i beneficiari della nuova misura sono diminuiti del 40-47%, lasciando senza sostegno molte famiglie fragili, lavoratori poveri e stranieri. La riforma, che ha abbandonato il principio universalistico del vecchio reddito, privilegia solo alcune categorie familiari, accentuando le disuguaglianze sociali e rendendo ancora più cruciale il ruolo di Caritas e parrocchie nel supporto ai più vulnerabili.
Il Rapporto Caritas evidenzia un calo del 40-47% dei beneficiari dopo il passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione.
Il Rapporto Caritas rivela: quasi la metà degli ex beneficiari esclusi dalla nuova misura. Cresce il disagio tra famiglie vulnerabili e lavoratori poveri.
A cura di Ferdinando Cocciolo
Quali sono stati, ad esempio, gli effetti sulla popolazione italiana del passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’ Assegno di inclusione?.
E’ uno dei temi affrontati dal Rapporto della Caritas Italiana (presentato nei giorni scorsi), con dati inequivocabili. In un cero senso, smentiscono alcune “sicurezze” da parte di una certa politica nazionale.
La platea dei beneficiari dell’ Assegno di inclusione è in pratica diminuita del 40-47%;lo si evince dal Rapporto, che già fa discutere.
Inevitabilmente, un tema, una discussione, che si inserisce nell’ambito di uno scenario economico-produttivo- sociale e occupazionale del Paese che, checché ne dica qualcuno ( anche dai “ ponti di comando”), rimane preoccupante.
In sostanza, la riforma che ha voluto sostituire il Reddito di Cittadinanza, ha seguito un determinato, nuovo “ paradigma”: dal “principio universalistico”dell’ aiuto a tutti i poveri a un approccio categoriale , riservato solo ad alcune tipologie familiari.
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Del resto, anche alcuni rappresentanti del Governo Meloni ammettono che “si tratta sì di una misura incisiva, ma non a largo raggio, e con una platea di beneficiari ristretta”.
Ad esempio, a essere maggiormente penalizzati dalla riforma sono “ le famiglie in età da lavoro senza figli minori, i lavoratori poveri, gli stranieri e chi vive nel Centro Nord”
Senza “ girarci intorno”, paradossalmente sono state escluse dall’ Assegno di inclusione molte famiglie “ veramente vulnerabili e fragili”, che quindi dopo aver perso il Reddito di cittadinanza, si ritrovano senza alcun aiuto e sostegno.
In questo scenario, continua ad avere un ruolo molto importante la Caritas, insieme alle parrocchie territoriali, a cui si rivolgono moli nuclei familiari, per un pasto caldo, per chiedere un aiuto ( morale ed economico) che, evidentemente, il Governo e le istituzioni non sono ancora in grado di dare .

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