13/07/2025

Credito alle PMI, legalità e protezione diventano strategia

Legalità, sostenibilità e gestione del rischio non sono più valori accessori, ma leve decisive per l’accesso al credito. E l’intermediario si trasforma in partner strategico dell’impresa.

di Antimo Marino Sanapo , intermediario del credito, fondatore di Net Capital

Netcapital

Negli ultimi anni, il concetto di merito creditizio ha subito una profonda trasformazione. Oggi non basta più un bilancio in ordine per ottenere fiducia dal sistema bancario: la vera garanzia è la capacità di un’impresa di affrontare i rischi – ambientali, reputazionali, operativi – e dimostrare una visione responsabile e sostenibile del proprio futuro.

Legalità, fattori ESG, coperture assicurative coerenti con il profilo di rischio: sono questi i nuovi pilastri dell’affidabilità creditizia. È quanto emerge chiaramente anche da un recente approfondimento pubblicato su Il Sole 24 Ore, che segnala una crescente attenzione delle banche – su impulso di Banca d’Italia, EBA e BCE – verso indicatori qualitativi e non più solo finanziari.

In questo scenario, il ruolo dell’intermediario cambia profondamente. Da semplice facilitatore, diventa consulente strategico, in grado di orientare le imprese verso scelte che migliorano concretamente il loro posizionamento agli occhi del sistema bancario.

Come operatore del settore, vedo con chiarezza questa evoluzione nei criteri di valutazione: le banche oggi misurano non solo ciò che un’impresa ha fatto, ma ciò che dimostra di poter affrontare. La trasparenza, la governance, la sostenibilità ambientale e sociale non sono più etichette, ma segnali concreti di affidabilità.

Le evidenze empiriche: quando sostenibilità e protezione fanno la differenza

Le parole contano, ma nel credito contano ancora di più i numeri. Sempre più studi confermano che le imprese con un profilo ESG solido e sistemi di gestione del rischio strutturati ottengono condizioni di credito nettamente migliori.

Uno studio del Gruppo NSA condotto su oltre 1.000 PMI lo conferma:
* Le imprese con almeno un sistema di rating (ESG, assicurativo o di legalità) ottengono finanziamenti più alti del 23%
* Beneficiano di spread più bassi fino all’1,65%
* Tempi di istruttoria ridotti fino al 30%

Su un finanziamento da 200.000 euro, questo può tradursi in un risparmio di circa 9.000 euro in 5 anni, oltre a un accesso al credito più rapido e fluido.

In particolare, le aziende che adottano un rating ESG dimostrano una maggiore maturità nella gestione dei rischi – climatici, normativi, reputazionali – e risultano più affidabili agli occhi degli istituti. Questo approccio non è più percepito come “immagine aziendale”, ma come indicatore sostanziale di resilienza e capacità prospettica.

«Non è solo una questione di immagine, ma di sostanza economica. Le imprese che dimostrano di conoscere e gestire il proprio rischio ambientale, sociale o operativo parlano lo stesso linguaggio delle banche. E questo oggi fa la differenza tra ottenere o meno credito.»
— Giovanni Salemi, CEO di ALA ESG e Sostenibilità

Assicurazione e protezione: un prerequisito per il credito

Un altro elemento chiave è la copertura assicurativa coerente con i rischi reali dell’impresa. Oggi, con l’entrata in vigore dell’obbligo di coperture contro rischi catastrofali (terremoti, alluvioni, frane), il legame tra assicurazione e accesso al credito si è rafforzato.

Secondo i dati più recenti:
* Solo il 68% delle PMI ha coperture contro eventi climatici
* Meno del 32% è assicurato contro i rischi informatici
* Solo lo 0,64% è protetto contro i danni ambientali

La mancanza di adeguata protezione può esporre le imprese non solo a danni economici ingenti, ma anche alla perdita di accesso a strumenti pubblici, come il Fondo di Garanzia.

Inoltre, è ancora diffusa la convinzione di essere tutelati da polizze generiche che, in realtà, non coprono i danni specifici più gravi. È frequente trovare imprese assicurate contro infiltrazioni d’acqua dal tetto, ma non coperte in caso di esondazioni. La differenza tra una polizza standard e una protezione strutturata sul reale profilo di rischio dell’impresa è ciò che può fare la differenza tra continuità e crisi.

Dalla teoria alla strategia: la nuova bussola del credito

L’adozione di questi strumenti (rating ESG, assicurazioni specifiche, rating di legalità) porta vantaggi tangibili e quantificabili:
* Maggiore possibilità di accesso al credito, anche in condizioni di mercato restrittive
* Migliori condizioni economiche, con tassi e spread più bassi
* Maggiore rapidità nelle istruttorie, grazie a profili di rischio chiari e certificati
* Maggiore resistenza agli shock esterni, con impatti mitigati da coperture assicurative adeguate
* Apertura a bandi e agevolazioni pubbliche, riservate alle imprese più strutturate

Conclusione

Il credito non è più solo una questione di numeri a consuntivo. È la capacità di un’impresa di dimostrare la propria affidabilità futura attraverso strumenti concreti e coerenti. In questo contesto, l’intermediario del credito non è più solo colui che “trova una banca”, ma diventa un vero partner strategico che guida l’impresa in un percorso di crescita responsabile.

Legalità, sostenibilità e protezione non sono più semplici etichette: sono la vera moneta con cui si acquista la fiducia del sistema.