13/07/2025

USA alzano i dazi: tensioni commerciali globali in crescita

In Europa cresce uno spirito di boicottaggio verso i prodotti USA, che si traduce in abitudini d’acquisto orientate al made in Europe .

 

Verso un’espansione delle tariffe fino al 50%: tra pause temporanee e scadenze negoziali, Europa e Italia si preparano al contrattacco

Nuove misure tariffarie americane

Il presidente Trump ha confermato l’imposizione di dazi strutturali per proteggere l’industria nazionale:

  • Tariffe generali del 10% su tutte le importazioni, come “reciproca” da luglio (reuters.com);
  • Dazi specifici già in vigore del 25% su acciaio e alluminio, con possibilità di aumento fino al 50% entro luglio ;
  • Minacce di dazi su auto (25%), farmaceutici e smartphone (inclusi iPhone) se la produzione non tornerà negli USA .

Finestra negoziale: il 9 luglio

Un’estensione ha posticipato il picco delle tariffe fino al 9 luglio 2025, termine ultimo per un accordo con UE, Giappone e altri partner . In assenza di intesa, i dazi potrebbero raddoppiare fino al 50% su acciaio, auto e beni di largo consumo.

Risposte da Bruxelles

  • L’UE, aperta a un compromesso sul modello “UK”, si dichiara pronta a un tariffario uniforme al 10% per evitare escalation (ft.com);
  • Misure di controtariffe europee – fino a €95 miliardi – sono in standby in attesa dell’esito negoziale .

Impatto per l’Italia

  • Il mercato del lusso registra un calo previsto del 2–5% per il 2025, aggravato dalle tensioni sui dazi ;
  • Le industrie italiane – moda, arredamento, bevande – stanno cercando nuove strategie: quasi la metà valuta di diversificare i mercati o aumentare la produzione USA ;
  • In particolare, Lombardia – fulcro dell’export – esplora espansioni locali per mitigare i rischi .

Conseguenze macroeconomiche

Secondo l’Yale Budget Lab:

  • I dazi provocheranno un aumento medio dei prezzi Usa del 1,5% (1,3% nel lungo periodo) (budgetlab.yale.edu);
  • Pil reale americano a rischio di perdere 0,6 punti percentuali, con 400.000 posti di lavoro in meno nel 2025 .

Contesto politico ed economico

  • L’azione della Banca Centrale Europea e di altre banche (Svizzera, Norvegia) mostra nervosismo: dopo annunci di tagli ai tassi per contenere l’incertezza ;
  • In Europa cresce uno spirito di boicottaggio verso i prodotti USA, che si traduce in abitudini d’acquisto orientate al made in Europe.

In sintesi

Siamo di fronte a un punto critico: Trump ha messo sul tavolo un pacchetto di dazi che potrebbe arrivare al 50%, ma concede un’ultima chance negoziale fino al 9 luglio. L’Europa offre un compromesso al 10%, ma prepara misure di risposta massicce. L’Italia – con le sue eccellenze – è sul fronte, tra adattamenti produttivi e diversificazione dei mercati.

Il prossimo mese sarà cruciale per capire se si aprirà uno spiraglio diplomatico o se scoppierà una guerra commerciale su vasta scala.

 

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